Teti (Nereide)



"Ogni onda del mare ha una luce differente, proprio come la bellezza di chi amiamo" ~Virginia Woolf

Teti o Tetide è un personaggio della mitologia greca: la più bella delle Nereidi, le ninfe dei mari figlie di Nereo e Doride, discendenti da Oceano, aveva il dono della metamorfosi, che contribuiva ad aumentarne il fascino.
Una profezia prediceva che Teti era destinata a dare alla luce un figlio che sarebbe divenuto più potente, intelligente ed ambizioso del padre. Nel momento in cui Zeus e Poseidone si innamorarono di lei, Prometeo capì che sarebbe stata una disgrazia per l'Olimpo, chiunque fosse stato a darle quel figlio, che avrebbe surclassato il padre; temendo che le sorti di Urano e Crono si potessero ripetere con Zeus, Prometeo rivelò allora il segreto a Zeus in cambio della propria liberazione dal castigo a cui il dio lo aveva condannato.
Poseidone ne fu informato a sua volta ed entrambi rinunciarono a possederla, destinandola ad un matrimonio con i mortali, lasciando così al mondo degli uomini il destino ineluttabile di essere surclassati dal proprio figlio. Peleo, re di Ftia, dopo molte fatiche, poiché la divina Teti per sfuggirgli si mutava in bestie feroci e mostri spaventosi, riuscì ad averla in sposa, Il forzato matrimonio fu celebrato sull'Olimpo alla presenza di tutti gli dei; la dea della discordia Eris, unica degli dei a non essere stata invitata, lanciò il pomo d'oro che sarebbe poi stato oggetto del giudizio di Paride, causa della guerra di Troia.
Dall'unione tra Teti e Peleo nacque Achille; Teti intervenne anche in aiuto del figlio, principalmente in due occasioni: la prima, quando immerse il neonato nel fiume Stige, rendendolo invulnerabile tranne che nel tallone (da cui lo tenne per immergerlo: da qui la definizione di tallone di Achille); la seconda, quando chiese ad Efesto di forgiare le armi per il combattimento di Achille contro Ettore. Inoltre secondo alcune tradizioni, vendicò la morte del figlio uccidendo Elena, allorché la donna ritornava a Sparta col marito Menelao.
Teti rimase coinvolta anche in alcune altre vicende divine: con sua sorella Eurinome, accolse amorevolmente nelle acque del mare, il piccolo Efesto, quando questo dio venne respinto da sua madre Era e scagliato giù dall'Olimpo. Una volta cresciuto, per ringraziarla, il fabbro divino creò dei magnifici gioielli per Teti e sua sorella. Quando in una occasione Era li vide addosso alla nereide, glieli invidiò e chiese quale bravissimo artigiano orafo li avesse creati. Di fronte alla regina degli dei, Teti rivelò che l'artefice di tali opere non era altri che Efesto, il figlio da Era stessa respinto.
In greco il suo nome (Thètis) si differenzia chiaramente da quello di Teti la Titanide, ma probabilmente entrambe derivano da una stessa divinità delle acque di un culto più antico.





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